L’Islanda è una terra di incredibili contrasti, paesaggi mozzafiato e avventure uniche. Di seguito, vediamo il nostro viaggio attraverso questa meravigliosa isola, giorno per giorno, in modo da essere un buono spunto per organizzare un viaggio on the road in Islanda!
Giorno 1: da Roma a Reykjavik & il Circolo d’Oro
Dopo un volo da Roma a Reykjavik con Wizz Air pagato 85€ andata e ritorno (qui tutti i trucchi su come risparmiare sui voli), siamo atterrati con entusiasmo per iniziare l’avventura! La prima tappa, dopo aver ritirato la macchina a noleggio, è stata il Parco Nazionale Pingvellir, un sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO che offre una vista spettacolare sulla Rift Valley. Qui le placche tettoniche dell’America e dell’Eurasia si stanno allontanando!
Camminare lungo i sentieri del parco è stato un viaggio attraverso la geologia, con paesaggi affascinanti e una vegetazione con colori che vanno dal verde, al rosso, al rossastro.
Geysir & Gullfoss
Dopo aver esplorato Pingvellir, ci siamo diretti verso Geysir, dove abbiamo assistito alle eruzioni regolari del geyser Strokkur, che scaglia acqua calda fino a 30 metri in aria ogni 5-10 minuti. È stata un’esperienza affascinante vedere la potenza geotermica in azione!
Abbiamo poi proseguito verso la famosa cascata di Gullfoss, una delle più iconiche dell’Islanda. L’acqua che si tuffa a più livelli crea uno spettacolo impressionante, abbiamo trascorso un po’ di tempo semplicemente a contemplare la potenza della natura.
Dove dormire nei pressi del Golden Circle
Ci siamo diretti poi a Hveragerdi presso la Eldhestar Guesthouse, un accogliente rifugio immerso nella campagna, dove abbiamo cercato di avvistare l’aurora boreale in quanto c’erano le condizioni metereologiche ideali per scorgerla. Tuttavia siamo stati sfortunati in quanto l’indice KP era troppo basso, abbiamo visto solo dei bagliori (l’articolo su come vedere l’aurora lo trovate qui).
Giorno 2: Silfra subacquea e bellezze naturali
Il secondo giorno è iniziato con l’escursione a Silfra, per un’indimenticabile immersione tra le placche tettoniche dell’Europa e dell’America. E’ fondamentale prenotare i posti in anticipo per non rischiare di restare fuori, soprattutto da Giugno a Settembre!
Noi abbiamo riservato questa escursione, su GetYourGuide, perchè erano incluse anche le foto subacquee!
La fessura di Silfra è una fenditura tra le placche tettoniche nordamericana ed eurasiatica, che si stanno allontanando di circa 2 cm all’anno. Questo rende Silfra l’unico posto al mondo dove è possibile fare snorkeling o immersioni tra due continenti!
L’acqua nella fessura proviene dal ghiacciaio Langjökull e, dopo un lungo processo di filtrazione naturale attraverso la roccia lavica, è incredibilmente limpida. Infatti, la visibilità sott’acqua può superare i 100 metri! La temperatura dell’acqua è fredda, attorno ai 2-4°C tutto l’anno, ma grazie alle mute stagne fornite durante lo snorkeling siamo rimasti quasi del tutto asciutti.
Seljalandsfoss, Skogafoss e Black sand beach
Dopo l’immersione, abbiamo visitato la magnifica cascata di Seljalandsfoss, famosa perché si può camminare dietro il suo getto d’acqua!
Subito dopo ci siamo recati verso Skogafoss, un’altra cascata imperdibile, ma devo dire che l’Islanda ha davvero una quantita’ incredibile di cascate affascinanti.
Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto tappa alla Reynisfjara beach, la spiaggia di sabbia nera con i suoi iconici faraglioni Reynisdrangar che emergono dalle acque dell’Atlantico e delle fantastiche rocce di basalto che si stagliano su di essa. Secondo una leggenda islandese, i faraglioni erano in realtà due troll che, mentre cercavano di trascinare una nave sulla riva, furono trasformati in pietra alla luce del giorno.
Le formazioni di basalto presenti invece, sono il risultato di antiche colate laviche che, raffreddandosi rapidamente a contatto con l’oceano, hanno creato colonne esagonali e altre strutture poligonali. Questo fenomeno geologico è simile a quello di altri luoghi come la Giant’s Causeway in Irlanda del Nord. A Reynisfjara, le colonne di basalto formano una parete imponente, quasi come una scala naturale che si innalza verso le spettacolari scogliere.
Viaggio on the road in Islanda: I tre colori di avvertimento a Reynisfjara
Reynisfjara, nonostante la sua bellezza, è anche una delle spiagge più pericolose dell’Islanda a causa delle potenti onde di risacca dell’oceano Atlantico.
Il sistema dei colori è fondamentale per la sicurezza dei turisti, che talvolta sottovalutano la potenza dell’oceano in questa regione. Anche se sembra tranquillo, Reynisfjara può trasformarsi in un luogo pericoloso in pochi secondi!
Per garantire la sicurezza, vengono utilizzati tre colori di avvertimento: verde, giallo e rosso. I colori rappresentano la distanza di sicurezza minima dalla riva da tenere a seconda delle diverse condizioni. PAY ATTENTION!
Vik, Fjaðrárgljúfur e dove dormire nel Sud dell’isola
Dopo innumerevoli foto, abbiamo fatto una sosta nel villaggio di pescatori di Vik per fare la spesa e provare delle crepes da Crepes.is, una “casetta” che vende crepes dolci e salate. Prezzi islandesi!
La tappa successiva è stata Fjaðrárgljúfur, uno dei canyon più spettacolari d’Islanda che si estende per circa 2 chilometri ed è profondo fino a 100 metri, con pareti rocciose che sembrano scolpite dalla natura stessa. Il fiume Fjaðrá scorre attraverso di esso, e ha contribuito alla formazione del canyon circa 2 milioni di anni fa, durante l’era glaciale, attraverso processi di erosione glaciale e fluviale.
Molti visitatori lo descrivono come un paesaggio che sembra provenire direttamente da un film fantasy.
Esiste un sentiero ben segnalato che si snoda lungo il bordo del canyon, garantendo viste spettacolari dall’alto. Le diverse piattaforme panoramiche ci hanno permesso di scattare foto incredibili del canyon e del fiume!
Successivamente ci siamo diretti verso la nostra sistemazione per la notte, il Hvoll Hostel, un ostello con una zona cucina davvero grande ed organizzata!
Come funzionano i parcheggi in Islanda
I parcheggi in Islanda lungo la Ring Road si dividono in due categorie:
- Parcheggi gratuiti: vicino molte delle attrazioni naturali, come cascate, vulcani e aree remote, ci sono parcheggi gratuiti.
- Parcheggi a pagamento nelle attrazioni: vicino alcune attrazioni molto frequentate, come la cascata Seljalandsfoss o Fjaðrárgljúfur , ci sono parcheggi a pagamento. Si paga un prezzo fisso a seconda della tipologia di veicolo (ad esempio 1000 corone, 7€ circa, per una macchina che ospita fino a 5 persone) che da diritto a sostare per tutto il giorno. Il pagamento puo’ essere fatto o nei parchimetri molto rapidamente o inquadrando un QR code e pagando poi online.
Giorno 3: trekking sul ghiacciaio e Diamond beach
Il terzo giorno abbiamo partecipato a un’escursione guidata al Parco Nazionale di Skaftafell, per un’escursione che ci ha portato sul ghiacciaio più grande d’Europa, il Vatnajökull.
Il Vatnajökull si trova nel sud-est dell’Islanda e copre un’area di circa 8.100 km², rappresentando quasi l’8% del territorio islandese. Oltre alla sua estensione, il Vatnajökull è famoso per le sue straordinarie caratteristiche geologiche, come vulcani attivi sotto il ghiaccio, profonde calotte glaciali e grotte di ghiaccio. Le grotte non le abbiamo visitate in quanto non accessibili temporaneamente (un mese prima c’era stato un incidente che ha coinvolto un gruppo di turisti).
Come molti altri ghiacciai nel mondo, il Vatnajökull sta subendo l’impatto del cambiamento climatico. Negli ultimi decenni ha perso una parte significativa della sua massa a causa dell’aumento delle temperature, e il suo ritiro è monitorato da scienziati per capire meglio l’evoluzione del clima globale.
Laguna glaciale di Jökulsárlón
Non poteva mancare poi una visita alla laguna glaciale di Jökulsárlón, un lago proglaciale dove si possono ammirare iceberg che si staccano dal ghiacciaio e galleggiano verso l’oceano. La laguna è un luogo di straordinaria bellezza e uno dei punti più visitati dell’Islanda. Nei pressi si trova di essa si trova Diamond Beach, dove si trovano i famosi diamanti di ghiaccio che brillano sulla sabbia nera. Abbiamo avuto fortuna col tempo, che ci ha regalato un pomeriggio soleggiato, permettendoci di fotografare queste meraviglie in modo impeccabile!
Dove abbiamo dormito
Per la notte, abbiamo soggiornato alla Vagnsstadir Guesthouse, un accogliente rifugio con colazione inclusa, perfetto per recuperare le energie per il giorno successivo.
Giorno 4: meraviglie della costa orientale: Vestrahorn & Green Rock
La giornata inizia con l’esplorazione di uno dei luoghi più fotografati d’Islanda: il monte Vestrahorn. Questa maestosa montagna, che si erge imponente sulla costa sud-orientale, sembra un dipinto vivente. Le sue cime si riflettono sulle spiagge nere sottostanti e creano uno spettacolo surreale!
Vestrahorn è un paradiso per gli amanti della fotografia e della natura selvaggia: le dune sabbiose ricoperte di erba verde contrastano con il nero intenso della spiaggia vulcanica, creando una combinazione di colori che ci sembra di essere sulla Luna! Qui puoi davvero percepire la potenza della natura islandese.
I selvaggi fiordi della costa est
Dopo aver trascorso la mattinata immersi in questo scenario da cartolina, ci spostiamo verso un’altra meraviglia nascosta della costa est: Green Rock. Questa formazione rocciosa, situata vicino a Djúpivogur, si distingue per il suo colore verde brillante dovuto alla presenza di clorite. Un luogo meno conosciuto dai turisti, ma che merita assolutamente una visita per la sua unicità e per la tranquillità che lo circonda. C’era un vento davvero forte, il che rendeva l’atmosfera ancora piu’ islandese!
Ci siamo poi diretti verso Egilstadir, dove avevamo prenotato il nostro alloggio, il Lyngas Guesthouse. Il piano iniziale era quello di fare la spesa per poi dirigerci verso il villaggio di Seydisfjordur, distante 30 minuti da Egilstadir.
Tuttavia, una volta sulla strada, abbiamo incontrato una tempesta di neve in quota (nel tragitto tra i due paesi, si scavalla una montagna di 650 metri) che ci ha costretto a tornare indietro. Avremmo visitato poi Seydisfjordur l’indomani mattina, neve permettendo, ma la seconda parte dell’itinerario la vediamo nel seguente articolo…
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